domenica 22 gennaio 2017
Arriva Monkey, il controverso social network per i teenager
Facebook ha tredici anni di anzianità. A capo di Snapchat, la chat
"usa e getta" popolare tra i giovanissimi, c'è un gruppo di quasi
trentenni. Allora i teenager che fanno? Si creano da soli un social
network a loro misura che punta a diventare «l'applicazione numero 1 al
mondo». È questo l'ambizioso obiettivo di Ben Pasternak e Isaiah Turner,
rispettivamente 17 e 18 anni, che hanno lanciato Monkey. Ha già
raccolto oltre 200mila utenti e anche sollevato qualche dubbio sulla
sicurezza perché l'app ha un meccanismo simile alla controversa
Chatroulette.
Monkey è una video-chat che mette in contatto casualmente «gli amici di
Internet», più che gli amici di scuola o della vita reale, spiegano i
due creatori che si sono conosciuti proprio online. Pasternak viveva a
Sydney e si era fatto già notare per l'app Flogg (una sorta di eBay per
adolescenti, per disfarsi delle cose che non interessano più), Turner
era invece basato nel Maryland. Ora condividono un appartamento a New
York.
L'app mette in contatto casualmente due persone che non si conoscono,
mostrando poche informazioni, se si vuole continuare la conversazione
basta diventare amici. E se dopo dieci secondi entrambi i partecipanti
alla chat non scelgono di continuare aggiungendo più tempo, la
conversazione finisce.
Un meccanismo veloce e controverso, simile a quello dell'app
Chatroulette, lanciata nel 2009, che ha finito per proporre
prevalentemente contenuti sessualmente espliciti. Monkey «è per una
comunità estremamente "pulita"», tiene a sottolineare Pasternak che
insieme al suo socio ha aperto un profilo su Snapchat per raccogliere i
problemi segnalati dagli utenti. Al momento - secondo il New Yorker -
con questo meccanismo l'app ha totalizzato circa mezzo milione di
chiamate casuali tra i suoi utenti. «Avevo gruppi di amici ovunque, da
YouTube ai forum di tecnologia - spiega Turner al sito Mashable -. Con
gli amici della vita reale si possono generare pettegolezzi o
drammatizzare situazioni, con quelli online non ci sono legami, puoi
lasciarti andare di più».
A poche settimane dal lancio, Monkey ha superato i 200mila utenti ed è
entrata nella classifica delle 25 app più scaricate dall'App Store. Uno
degli assi nella manica è l'integrazione con Snapchat, una delle chat
più usate dagli adolescenti. Secondo Pasternak la media di età degli
utenti di Monkey è di circa 17 anni anche se - fa notare Mashable -
all'atto dell'iscrizione è facile barare sull'età. Un altro punto
controverso. «Uno dei problemi delle app che girano al momento è che
sono progettate da adulti, noi invece siamo sia creatori sia utenti.
Questo è una sorta di mondo sommerso per i più grandi», spiegano Ben
Pasternak e Isaiah Turner.
Benchè i due giovani sviluppatori ci tengano a mantenere le distanze dal
mondo adulto, le prime congratulazioni sono arrivate proprio dai big:
il capo di Apple Tim Cook ha scritto loro una email e un messaggio è
arrivato anche da John Maloney, l'ex presidente Tumblr, la piattaforma
usata anche da Obama. E uno dei due, Ben Pasternak, presenta già dei
tratti maniacali come Mark Zuckerberg e Steve Jobs: indossa sempre lo
stesso tipo di pantaloni. «Non scegliere l'abbigliamento - dice - fa
risparmiare un anno e mezzo della propria vita».
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