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sabato 28 ottobre 2017

Catalogna, Trapero destituito: Madrid prende controllo dei Mossos

Il governo spagnolo ha destituito il maggiore Josep Llui's Trapero, capo dei Mossos d'Esquadra. L'ordine di destituzione, firmato dal ministro dell'Interno Juan Ignacio Zoido, è stato annunciato venerdì. La destituzione acconsente l'applicazione delle misure approvate dal Senato nell'ambito dell'articolo 155 della Costituzione. Il premier spagnolo Rajoy ha assunto i poteri e le funzioni di presidente della Generalitat.

 Trapero è accusato di "sedizione" dalla magistratura spagnola per le manifestazioni a Barcellona del 20 e 21 settembre. Insieme a lui sono indagati per lo stesso reato i presidenti delle due principali organizzazioni della società civile indipendentista, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, che sono stati arrestati il 16 ottobre. Trapero, invece, è in libertà vigilata con l'obbligo di non uscire dal territorio spagnolo.
  Juan Ignacio Zoido ha assunto le responsabilità di quest'area nella Generalitat della Catalogna. Fonti governative hanno fatto sapere che ieri la decisione sulla rimozione di Trapero non era stata concordata "al momento", non escludendo perà la possibilita' imminente di attuazione. L'ordine pubblicato nella Boe per la destituzione si limita a ricordare che essa è resa effettiva appunto norma dell'articolo 155 della Costituzione.
  Intanto il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha assunto le funzioni e i poteri del presidente della Generalitat catalana, dopo la destituzione di Carles Puigdemont, ai sensi dell'art. 155 della Costituzione. La vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, assume le funzioni e i poteri del vice presidente catalano al posto del numero due del Govern, Oriol Junqueras. E' quanto si legge nella Gazzetta ufficiale spagnola pubblicata stamani e ripresa da El Pais.

mercoledì 20 settembre 2017

Referendum Catalogna, perquisita la sede del governo locale

Continua lo scontro tra Barcellona e Madrid sulla consultazione per lʼindipendenza sospesa dalla Corte costituzionale. Arrestato il braccio destro del vicepresidente catalano.


La Guardia Civil spagnola ha perquisito gli uffici del governo catalano a Barcellona nell'ambito dello scontro con Madrid sul referendum per l'indipendenza, sospeso dalla Corte costituzionale. Il blitz è stato compiuto nei dipartimenti dell'Economia, degli Esteri, del Lavoro e degli Affari sociali. La Guardia Civil ha arrestato 12 persone tra cui Josep Maria Jovè e Lluis Salvadò, collaboratori del vicepresidente catalano Oriol Junqueras.
 Dopo il blitz, il presidente catalano, Carles Puigdemont, ha convocato una riunione urgente di tutti i suoi ministri. Intanto decine di persone si sono raccolte davanti alla sede del governo catalano nel centro di Barcellona per denunciare il blitz: la folla ha gridato "Indipendenza!", "Vogliamo essere liberi", "Vergogna!". 
  I partiti pro-indipendenza hanno raccolto il 47,6% dei consensi nelle elezioni regionali del settembre 2015, ottenendo una maggioranza di 72 seggi sui 135 del Parlamento catalano. I sondaggi mostrano che i 7,5 milioni di catalani sono divisi sull'indipendenza: un sondaggio commissionato a luglio dal governo regionale mostra che il 49,4% è contrario e il 41,1% favorevole. Ma il 70% dei catalani vuole un referendum per fare chiarezza sull'annosa questione.