lunedì 28 novembre 2016
Referendum, Vacchi vota sì: "Lo faccio per motivi economici"
Tra pochissimi giorni gli italiani saranno chiamati alle urne per
votare al referendum e tra le varie voci nel coro dei "sì" e in quello
dei "no" spunta quella di Gianluca Vacchi, imprenditore star dei social
"Il 4 dicembre prossimo, è più che mai necessario rinunciare al proprio
'particulare' per esprimere una scelta in grado di giovare all’intero
Paese: insomma, tanto vale dirlo subito e senza troppi giri di parole,
bisogna rispondere Sì al quesito referendario". E' Gianluca Vacchi, noto
imprenditore con milioni di follower sui social network, a esprimere la
sua posizione in un intervento pubblicato su 'Libero'. "La posta in
gioco del prossimo appuntamento elettorale, cari lettori - prosegue -
non è tanto la modifica della Costituzione quanto quel che accadrebbe
all’Italia da un punto di vista economico se prevalesse il No; ossia a
un Paese, come tutti sappiamo, alle prese con una ripresa più debole di
quella in atto negli altri stati Ue e al quale si è soliti imputare una
certa lentezza nell’attuare le cosiddette 'riforme strutturali'. La
posta in gioco ha un solo nome: stabilità". "Una vittoria del No non
farebbe che accrescere l’instabilità del nostro Paese - sottolinea
Vacchi - che finirebbe col tradursi a livello economico in un potenziale
disastro, perché porterebbe innanzitutto ad un inevitabile innalzamento
dello spread. Il secondo chiarimento ha a che fare con le recenti
elezioni presidenziali statunitensi e la vittoria di Donald Trump. Dalle
dichiarazioni del nuovo presidente è facile arguire un rialzo dei tassi
di interesse negli Usa". "All’innalzamento dello spread e al rialzo dei
tassi bisogna aggiungere - terzo chiarimento - che la politica di
stimolo monetario avviata da Mario Draghi quale presidente della Banca
Centrale Europea è destinata ben presto a conoscere un graduale
rallentamento", afferma sottolineando: "Tutto ciò che ho cercato di
argomentare, spero in una forma comprensibile ai più, avrà una sola
conseguenza per ilnostro Bel Paese: l’ingessamento, il rigor mortis,
appunto, a fronte di un mondo che procede sempre più veloce". Insomma
"il 4 dicembre si vota per dare il via al cambiamento e preservare
quella stabilità necessaria a non avere già nel breve periodo gli
effetti economici devastanti di cui parlavo prima".
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