mercoledì 20 settembre 2017

Referendum Catalogna, perquisita la sede del governo locale

Continua lo scontro tra Barcellona e Madrid sulla consultazione per lʼindipendenza sospesa dalla Corte costituzionale. Arrestato il braccio destro del vicepresidente catalano.


La Guardia Civil spagnola ha perquisito gli uffici del governo catalano a Barcellona nell'ambito dello scontro con Madrid sul referendum per l'indipendenza, sospeso dalla Corte costituzionale. Il blitz è stato compiuto nei dipartimenti dell'Economia, degli Esteri, del Lavoro e degli Affari sociali. La Guardia Civil ha arrestato 12 persone tra cui Josep Maria Jovè e Lluis Salvadò, collaboratori del vicepresidente catalano Oriol Junqueras.
 Dopo il blitz, il presidente catalano, Carles Puigdemont, ha convocato una riunione urgente di tutti i suoi ministri. Intanto decine di persone si sono raccolte davanti alla sede del governo catalano nel centro di Barcellona per denunciare il blitz: la folla ha gridato "Indipendenza!", "Vogliamo essere liberi", "Vergogna!". 
  I partiti pro-indipendenza hanno raccolto il 47,6% dei consensi nelle elezioni regionali del settembre 2015, ottenendo una maggioranza di 72 seggi sui 135 del Parlamento catalano. I sondaggi mostrano che i 7,5 milioni di catalani sono divisi sull'indipendenza: un sondaggio commissionato a luglio dal governo regionale mostra che il 49,4% è contrario e il 41,1% favorevole. Ma il 70% dei catalani vuole un referendum per fare chiarezza sull'annosa questione.

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